Ci sono luoghi dove il silenzio e’ accoglienza e fa eco alla vita. Come l’eremo di Mosciano, vicino Firenze, dove da anni vive Don Paolo, docente di teologia prima che eremita.

Come una piccola vedetta longobarda, di cui rimane una torre di avvistamento nella Chiesa dell’eremo, Don Paolo è sentinella di case, fabbriche, chiese e tutto ciò che si apre intorno a lui.

Solitario, ma non solo. Eremita aperto all’accoglienza dell’altro, che sia povero e sofferente o solo in ascolto di Dio: “La vita monastica è accoglienza”, dice sorridendo Don Paolo, occhi dolci e accento toscano morbido.

Perché chiudere non e’ escludere, come recita la sua poesia affissa nel chiostro. E, proprio come il chiostro che divide la sua piccola e austera casa dalla chiesa, anche lui si apre agli altri, proteggendo e donando accoglienza,  aprendosi al cielo e all’infinito.

E come il chiostro, anche Don Paolo si apre all’ospite e ne diventa ricco, accoglie vento, pioggia, neve, sole. Accoglie i tempi e li tempera, nelle giornate dedite alla preghiera e alla contemplazione del silenzio: “Perché accogliere e ascoltare Dio, aiuta poi ad accogliere e ad ascoltare gli altri”, ci spiega.  Chiostro Mosciano

Don Paolo ci insegna, nel silenzio dell’eremo e nella solitudine di alcune giornate, che la noia non esiste: “Eppure è una giornata sempre fissa, tutto il giorno”.

C’è il giardino, dove “devono esserci fiori anche d’inverno”, c’è la chiesa in cui pregare, c’è la contemplazione del silenzio, le letture. E ci sono le mail, tramite le quali l’eremo diventa popolato di presenze invisibili, attente alle riflessioni acute e profonde di Don Paolo.

Assorto nella penombra della sua stanza, Don Paolo batte sui tasti del computer. Dalla finestra, il verde del paesaggio toscano. Tutto intorno, il silenzio. Perche’, come ci spiega beatamente sorridente: “Il silenzio e’ la patria delle voci”.

 

 

 

 

Scritto da:

Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.