Passione per i libri, generosità e voglia di condivisione. Tutto in pochi metri quadri e tutto gratuito. Da un paio d’anni, nel centro di Bologna, c’è una libreria dove i libri non si comprano né si vendono. Semplicemente, si portano via senza pagarli. E, se si vuole, la volta successiva se ne portano degli altri in regalo. Non si tratta di bookcrossing, ma di un esempio unico in Italia.
“Libri Liberi” nasce grazie alla passione per la lettura di Anna Hilbe, signora intellettuale che aveva già fondato nel 1977 la libreria delle donne a Bologna. Dopo aver letto un articolo su due librerie, una di Baltimora e una di Madrid, che regalavano testi, ha preso i suoi e quelli del marito americano, docente universitario di economia, ha affittato un piccolo locale in Via San Petronio Vecchio, ed è partita.
Da Marguerite Yourcenar a Umberto Eco, quasi duemila libri in tutte le lingue, perfettamente catalogati per genere, che va dalla narrativa alle biografie, dalla filosofia alla letteratura, solo per citarne qualcuno. Se ne possono prendere non più di tre alla volta. C’è la fila per entrare e quello che sorprende di più la proprietaria è lo stupore dei più giovani, forse poco abituati a vivere situazioni che non prevedono di ricevere nulla in cambio.
Entra una giovane volontaria, che aiuta nel tempo libero insieme ad altri ragazzi, lunghi capelli lisci e viso pulito, si avvicina alla Signora Anna ed esclama: “Ho dato l’esame di storia dell’arte medievale: 28!”. Anna si illumina, sorride e la bacia: “Che brava!”. Pochi metri quadri di altruismo e di aria familiare, incorniciati dalla saggezza sorniona di questa bella ed elegante signora, che sembra essere uscita da un libro delle favole.
La piccola libreria si affolla sempre di più nel corso della mattinata: studenti universitari, mamme, pensionati, professionisti. Spesso anche senzatetto e disoccupati, ci dicono: “L’ho scoperto due anni fa e lo trovo un posto fantastico – dice un signore – Vengo qua, li porto, li prendo e non vogliono sapere nemmeno chi sono. Non esiste da nessuna parte!”.
Due studentesse fuori sede scelgono accuratamente i libri da portar via. Sono qui per la prima volta: la mamma di una delle due ha segnalato loro l’iniziativa ed il giorno dopo sono arrivate presto per curiosare: “E’ molto bello, perché dà la possibilità anche a chi non può comprare i libri di leggere tutto. Perché i libri costano caro, e qui si trova davvero di tutto”.
Un’altra coppia di giovani porta tre libri in regalo: “Va da sé che, se tutti quanti prendessero libri e non portassero mai nulla, il progetto sarebbe fine a se stesso. Penso che ispiri implicitamente una condivisione delle cose che è molto bella!”.
Sul tavolo, un quaderno per segnalare un libro particolare di cui si ha bisogno. Chi passa, legge e, se dovesse averlo, l’indomani può portarlo.