In questa estate, che ha visto protagoniste tante storie di razzismo raccapriccianti (a prescindere dall’orientamento politico, perché si possono desiderare flussi di immigrazione più controllati senza essere disumani), un racconto che fa bene al cuore. È un racconto semplice, eppure straordinario, di una mamma in vacanza a Trapani, che si chiama Desirè Nica. Ci parla dell’Italia più bella. Ma non solo. Ci parla con semplicità della grandezza delle donne e della forza delle mamme. Implicitamente, della naturalezza e dell’innata accoglienza dei bambini. L’Italia che resiste non ha bisogno di proclami. È fatta dal cuore delle persone comuni.
“L’Italia quella bella, oggi ve la racconto io da Trapani.
Sono le 13.00, e arriva sulla spiaggia uno dei tanti ambulanti che cercano di vendere qualcosa.
Solo che stavolta è donna.
Solo che stavolta è mamma.
Ha una cesta enorme che tiene in bilico sulla testa, con dentro tutto ciò che vorrebbe vendere, e dietro, legata sulla fascia, la sua bambina.
Avrà 2 anni e mezzo, 3 al massimo. Sta sotto al sole in groppa alla sua mamma mi chiedo da chissà quante ore.
Subito mi sento in difficoltà.
Guardo mia figlia e penso che sono 3 ore che mi affanno per farle scegliere cosa mangiare, per coprirle la testa dal sole, per stare attenta che non beva acqua troppo fredda.
Dico a Gabri che vado a comprare qualcosa da quella mamma e che vado a portare un po’ di frutta fresca alla bimba e darle qualcosa da mangiare.
Ma non c’è stato bisogno di fare niente.
Perché oggi l’Italia bella è stata quella delle mie vicine di ombrellone che tutte insieme hanno detto a quella mamma come loro, di andare a lavorare tranquilla, perché alla sua bambina ci avrebbero pensato loro.
Ed è proprio così che è andata.
La mamma ha continuato il suo giro per le spiagge, e la piccola ha mangiato insieme a tutti i nostri figli sotto l ombra del ristorante dello stabilimento, ha giocato sulla riva, ha fatto i gavettoni insieme agli altri bambini della spiaggia.
E io oggi sono felice, perché è stato davvero bello vedere tutto questo ❤️“
Grazie Desirè e grazie mamme.
Bella azione ! Penso che cose simili avvengano molto più spesso di come si pensa.Quando sono in Italia in estate, per esempio , a Fregene allo stabilimento IL Cigno tuuti noi clienti abituali giochiamo ed intratteniamo i figli di una donna africana ed a volte in inverno ci chiede aiuto e prontamente lo riceve.Il proprietario del Cigno compra tutto da questa donna , per puro altruismo.Gli africani che entrano Italia e lavorano onestamente, non sono il problema. Ogni popolo avrebbe il diritto di vivere nella propria terra e per questo vanno aiutati sul posto (chi mi conosce sa che io lo faccio da 10 anni)senza farli arrivare sperando in un mondo migliore , che non lo è affatto.
Sono d’accordo. C’è più generosità di quanta non sembri e questo non è affatto il migliore dei mondi possibili.