Il femminicidio è la punta estrema di un iceberg. Ci sono tantissime forme di violenza che si possono esercitare sulle donne (e sulle persone in generale). Tutto ciò che limita la libertà dell’altra persona può essere definito violenza. Anche senza botte ed insulti.
Michela Murgia ha chiesto a molte persone di dare una definizione di violenza, lanciando l’hastag #permeviolenzaè. Ecco alcune delle risposte ricevute principalmente da donne (di ogni età, colore, peso, altezza, pettinatura, look):
– Quando qualcuno fa di tutto per farti sentire in colpa perché segui le tue passioni
– Essere sminuita, non essere ascoltata, essere derisa
– Quando ti dicono che senza figli una donna non è completa. E, se non ne vuoi, è solo perché non hai ancora incontrato la persona giusta
– Quando ti fanno sentire inferiore, sbagliata
– Quando vieni sbeffeggiata
– Quando si viene criticati, giudicati, umiliati per l’aspetto fisico
– Quando un uomo ti dice: “Brava!”, invece che dire: “Ho trovato interessante il tuo saggio”…
– Leva quella foto dai social
– Perché sorridi a tutti? Te li vuoi rimorchiare?
– Quella gonna è troppo corta. Alla tua età non va bene (magari hai 30 anni).
– Non devi vedere i tuoi amici maschi senza di me
– Se ti chiede l’amicizia sui social è perché tu gli hai fatto credere che eri disponibile…
Non c’è bisogno che qualcuno ti picchi per esercitare violenza su di te. Lo senti subito. Si prova un forte senso di inquietudine, di imbarazzo, di sopraffazione. Ancora più subdolo è quando ciò proviene da qualcuno che lo nasconde dietro belle parole, un linguaggio ricercato o che fa ricadere su di te la responsabilità di quanto ti sta dicendo, del controllo che cerca di esercitare su di te.
Il limite della tua libertà lo stabilisci tu. Qualunque cosa sia per te la libertà: lavorare o no, fare figli o non volerne, avere amici maschi… la violenza si combatte ogni giorno, in ogni relazione, anche in quelle più fugaci e superficiali… ed in ognuno di noi.

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Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.