Quattro giorni in silenzio. Scopri che, nella vita, c’è già tutto. La parola è solo un accessorio. Spesso distrae, occupa dei vuoti, fa deviazioni inutili.
Mentre c’è già tutto. Ed è lì. Basta osservarlo, ascoltarlo, entrarci in contatto. L’intermediazione della parola può renderci selettivi. Cataloghiamo chi abbiamo di fronte in base al linguaggio: formale, semplice, forbito. Spesso spostiamo la nostra attenzione sul particolare del verbo, magari ci sfugge l’insieme della persona e della nostra interazione con il mondo.
Si può fare amicizia anche solo guardandosi negli occhi. Si possono scambiare gentilezze con i gesti. Si può condividere la vicinanza con qualcuno, senza dover necessariamente parlare.
Stiamo in silenzio. E, per una volta, facciamo spazio ad un altro tipo di linguaggio: quello dell’anima. Andiamo in un posto lontano dal caos cittadino e ascoltiamo quello che abbiamo intorno: la natura ha un suono bellissimo. Se le prestassimo più attenzione, scopriremmo che è un’orchestra perfetta.
Quanto amore può esserci in un gesto attento e gentile. Quanta dolcezza in uno sguardo. Quanta luce in un sorriso.
E se sorge inquietudine dentro di noi, è la stessa che ci porta a riempire le giornate di mille parole, attività, distrazioni.
Magari scopriamo qualcosa in più di noi. Facciamo amicizia con quello che ci fa paura. Troviamo soluzioni intelligenti senza aver pensato ad un problema.
Potrebbe essere una buona occasione per ascoltarci, per una volta.
http://www.youtube.com/watch?v=dTCNwgzM2rQ
“Ciao oscurità, vecchia amica mia. Son venuto per parlare ancora con te, perchè una visione strisciando senza far rumore, ha sparso i suoi semi mentre stavo dormendo… E nella luce nuda vidi diecimila persone, forse più
gente che comunicava senza parlare, gente che sentiva senza ascoltare, gente che scriveva canzoni che nessuna voce avrebbe mai cantato e nessuno osava disturbare il suono del silenzio”