Alessandro Bellantoni è un tassista romano. Occhi azzurri profondi, parlantina, tatuaggi dalla testa ai piedi. Alessandro ha percorso 2500 chilometri con il suo taxi, da Roma a Vibo Valentia andata e ritorno – in pieno lockdown – per consentire ad una bimba di tre anni malata oncologica di fare una visita medica al Bambino Gesù di Roma. Ha preparato i documenti ed è partito. Dopo quattro ore di viaggio ha cenato con la famiglia della piccola Desirè, poi tutti insieme si sono messi in viaggio verso Roma. Di notte. Nel silenzio. Con il cuore in tumulto.

“Desirè potrebbe essere mia figlia – dice Alessandro alla guida del suo taxi mentre lo intervisto – essendo mia figlia disabile so cosa significa convivere con la morte… è brutto parlare di morte, ma è così… perché loro ci sono oggi, ma non si sa se ci saranno domani… ho capito cosa significava per loro quel viaggio. Era il viaggio della speranza”.

Occhi negli occhi con i genitori della piccola, lo specchietto retrovisore come riflesso della sofferenza, della paura, ma anche della speranza. La visita di Desirè va bene, Alessandro rimonta in auto e riporta la famiglia a casa. Un altro viaggio Roma – Vibo andata e ritorno. La sua compagnia decide di pubblicizzare l’iniziativa sui social. Diventa un tassista eroe. Ma lui è schivo, non ama i riflettori. E’ un padre che soffre ogni giorno per quel cromosoma mutato della figlia Martina, che ha anche tatuato su una mano. A ricordare che la malattia fa parte di lui. Che gli è entrata nella pelle, oltre che nel cuore.

Alessandro ha il dolore addosso, nello sguardo sorridente di Martina con il cappello che gli occupa l’avambraccio. Lui è Martina. Lui è sofferenza. Ma la attraversa come un gladiatore e se ne fa carico con il sorriso. La porta addosso come un dono per aiutare chi ne ha più bisogno. E così, sul suo taxi, c’è un defibrillatore per ogni emergenza. Inventa corse del cuore per bambini con disabilità. Ad ognuno di loro regala un giocattolino che rappresenta le loro passioni. Sa come prenderli. Sa che chi soffre dello spettro autistico può avere delle crisi e si prepara. Si organizza. Per non escludere nessuno. Per portare un sorriso a chi ne ha più bisogno. Per non far sentire soli i più fragili.

Alessandro, su quel taxi, porta in giro molto più che persone. Alessandro porta in giro amore.

 

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Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.