Prendere un mezzo pubblico, andare in edicola, entrare in libreria. Azioni quotidiane, che diventano troppo spesso un percorso ad ostacoli per una persona disabile.

Roma centro. Andiamo con una persona in carrozzina alla fermata dell’autobus, in prossimità di Piazza Venezia. Lui è bello e grosso. Si vede tra i passeggeri in attesa. Eppure, molto autisti fanno finta che non esista. E tirano dritto. Malgrado il logo ai lati delle portiere centrali del bus, che indica chiaramente la dotazione di ausilii per disabili.

Dovrebbe esserci una pedana, che all’occorrenza scenda giu’ dalla porta centrale, per consentire l’accesso a carrozzine e passeggini. Spesso non c’è. E, quando c’è, non funziona. Addirittura un autista, al quale viene fatto notare mentre tira dritto, che il mezzo è dotato di ausilii per disabili, chiede: “Ma ce l’ho io la pedana?”. Beh, se non lo sa lei, che dovrebbe, in un paese civile, anche scendere e aiutare il passeggero in carrozzina…

Ad ogni modo, la pedana non funziona. E il passeggero, comunque, rimane a terra.

Barriere continue. Per entrare nei luoghi di culto, in chiesa come alla moschea. Per andare in un negozio qualunque a comprare una cosa qualunque.  Per accedere ad un centralissimo hotel 4 stelle in Via Veneto. E, se il livello di civiltà nel centro della Capitale è questo, non osiamo immaginare la situazione in periferia, dove non circolano neppure i turisti…

Diritti negati. Perchè svolgere una di queste azioni fa parte della quotidianità di ognuno, nessuno escluso. Davanti alle lunghe scalinate per accedere alle gallerie, agli scivoli che non ci sono vicino ai semafori, ai sampietrini che impediscono il passaggio a carrozzine e passeggini, ci assale davvero un senso di impotenza.

Non è possibile guardare all’ingresso (gradini in discesa) per la metro di Piazza Barberini come ad un’impresa eroica.

Un’emozione prende il posto di un’altra. Invece dell’impotenza, è arrivata la rabbia.

Scritto da:

Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.