A Barberino Val d’Elsa c’è una Fonderia che tramanda da generazioni la tradizione dell’antica fusione a cera.

Porta Santa in Vaticano
Porta Santa in Vaticano

 

Qui è stata realizzata la Porta Santa in Vaticano, aperta da Papa Francesco lo scorso 8 dicembre, con la stessa tecnica che si usava in una bottega rinascimentale.

Tutto comincia con un calco negativo fatto sull’originale in gomma siliconica, che serve poi per ottenere la cera dello stesso oggetto su cui è stato fatto… più facile a farsi che a dirsi…

Quello che colpisce, una volta entrati nei laboratori, è questa irriverente e vivace cera rossa, colore scelto per consentire di vedere le anatomie.

 

Gli artigiani, tutti diplomati in Accademia, sono minuziosamente al lavoro per ritrovare la forma che aveva originariamente un pezzo ricavato da una forma in gesso.

E’ questa una fase del lavoro piuttosto contemplativa e silenziosa, dove la concentrazione è massima. Pazienza, abilità nello scolpire, conoscenza dell’anatomia sono solo alcune delle caratteristiche fondamentali.

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Dopo i ritocchi, una rete tridimensionale di tubi viene attaccata alla cera lavorata: serve a far sì che il bronzo penetri poi in ogni punto.

L’oggetto viene ricoperto da un materiale che regge il calore e viene cotto per 15 giorni in un forno enorme: come nel Rinascimento si utilizza lo stesso materiale refrattario usato dal Giambologna.

A questo punto inizia la fusione vera e propria, il cuore del procedimento: le forme

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vengono messe in una buca con la terra schiacciata intorno e il bronzo sciolto viene così versato al loro interno, andando ad occupare lo spazio lasciato dalla cera fusa.

E’ così che nasce una scultura grezza, che verrà poi lavorata a mano, limata, cesellata fino alla patinatura.

Dieci persone lavorano per un’opera, a cui si può lavorare anche per due anni.

La gipsoteca
La gipsoteca

Nella gipsoteca, si rimane a bocca aperta davanti alla riproduzione di opere meravigliose, come il David di Michelangelo, le 4 statue che si trovano nelle Cappelle Medicee tratte dai calchi originali del ‘500 o la Porta del Paradiso del Battistero di Firenze.

 

 

 

Scritto da:

Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.