Mirco trascorre ore ed ore con un’apparecchiatura mastodontica, composta da tanti microfoni, per catturare i suoni. Mirco Mencacci è un sound designer di fama internazionale, ha lavorato con registi del calibro di Antonioni, Marco Tullio Giordana, Ozpetek. Ed è cieco, dopo un incidente avuto da bambino nell’orto di casa. Si muove composto per Lari, il paese in cui vive con la moglie Cecilia e i figli, con le sue eleganti scarpe stringate in stile inglese. E’ pacato, attento, concentrato. Pronto a registrare per ore un suono che può servire per un film: possono volerci da pochi minuti a giorni interi. Come quella volta in cui andò in montagna per catturare i rumori più disparati. Ci vollero giorni di ricerca, attenzione e registrazione.

mirco-e-troupeStesso procedimento di oggi, davanti ad una roboante auto d’epoca, magistralmente tenuta dallo storico meccanico del paese. Il rumore della portiera che sbatte, l’accensione, il motore, le sgassate. Più e più volte. Mirco dà istruzioni e tutti eseguono fedelmente e silenziosamente i loro compiti, mentre lui va a caccia del suono giusto. Mirco, forse proprio perché non vede più, ha sviluppato un udito particolare. Sensibile a catturare l’anima dei suoni e a riportarli in vita altrove. Nella finzione cinematografica, in questo caso, dove il suono – ci spiega – è funzionale all’immagine, crea emozioni e situazioni, cambia il ritmo e il senso di un film.

mirco-in-studioCosì, come un direttore d’orchestra, ci conduce per mano nel suo ‘laboratorio di suoni’, dove sono custoditi microfoni di ogni epoca e genere: ci mostra quello radiofonico antico, quello del ’27, quello usato da Churchill. Ognuno viene usato in una situazione diversa, perché ogni suono ha bisogno del suo microfono. Mirco cerca di creare una realtà virtuale che si avvicini il più possibile alla memoria acustica. I suoni sono, per lui, una passione, una ragione di vita e anche una missione. Il suo sogno è quello di vincere il secondo inquinante al mondo, quello acustico, con un centro di ricerca, un Parco del suono, dedicato a studiare il fenomeno ed approfondirlo. Ha cercato di aprirlo in Toscana, ma la burocrazia ha fatto emigrare il progetto in Inghilterra. Lì c’è già un costruttore, un terreno e diverse università pronte a collaborare: saranno 80mila metri quadri divisi in 45 percorsi sonori, un centro di ricerca e diversi laboratori. Un mondo di suoni da studiare e scoprire con la stessa dedizione, passione e cura che Mirco dedica al suo lavoro.mirco-a-tavola

Altruismo, è un’altra parola chiave della sua personalità, che Mirco mette in tutto ciò che fa. Lo stesso con cui ci ha accolti con la troupe nella sua casa per pranzo. Con una bellissima tavola apparecchiata in terrazzo, davanti ad un paesaggio mozzafiato, offrendo del cibo genuino. Come lui, l’attenta Cecilia ed il suo mondo dei suoni.

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Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.