In questi giorni si parla molto della ragazza di 23 anni, Carlotta Rossignoli, che si è laureata in medicina prima dei tempi, che lavora come modella, che fa tv, viaggia, pratica sport, dorme poco per ottimizzare i tempi e non perde tempo con una relazione sentimentale, che la distrarrebbe dai suoi obiettivi.
Tanto si è parlato della distinzione tra merito e privilegio, frequentando la ragazza una università privata.
Molte firme, sostenendo un sistema che si autoalimenta, si sono prodigate in interventi sui maggiori quotidiani in difesa della giovane, oramai vittima di se stessa e della sovraesposizione mediatica messa in moto.
A mio parere c’è poco da celebrare e anche da invidiare a questa ragazza, che vedo come una vittima involontaria da aiutare e non da criticare o osannare.
La narrazione che vuole premiare chi arriva prima, velocemente, senza consapevolezza interiore del proprio percorso, senza averlo elaborato e senza averlo vissuto in tutte le sue tappe è il simbolo di un sistema in tilt.
Considerare la vita come una gara non ha senso, per la persona e spesso – a lungo andare – neppure per i risultati raggiunti.
Ogni obiettivo raggiunto (e non) nella vita è il complesso risultato di impegno e di abnegazione, ma anche di tutto ciò che gli ruota intorno nelle giornate: esperienze ed emozioni condivise con altre persone, tempi investiti in spostamenti e pianificazioni, storie d’amore che finiscono, tempi di silenzio rigenerativi e riflessivi, quel voto più basso o quell’esame andato male, che ti permette di conoscerti meglio, di fare un punto con te stesso, di superare un tuo limite o semplicemente accettarlo.
La retorica del vincente ad ogni costo, delle tappe bruciate, della rincorsa all’obiettivo, del modello di perfezione assoluto è una trappola.
A volte ci vuole più maturità, coraggio e forza per fermarsi che per andare avanti.

Scritto da:

Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.